Grande fermento nel mercato dei ricambi di carrozzeria, settore da sempre caratterizzato dalla contrapposizione tra case auto e produttori indipendenti. Com’è ormai noto da tempo, le case auto proteggono le forme esteriori dei singoli pezzi (paraurti, mascherine, fanali) attraverso disegni e modelli registrati. In linea di principio, questi disegni e modelli non possono essere utilizzati dal costruttore del veicolo per impedire ad un produttore indipendente di riprodurre, lecitamente, il componente originale come ricambio ai fini della riparazione delle diverse vetture.

Questo principio avrebbe dovuto, già da tempo, essere adottato in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea ma l’ostruzionismo di Germania e Francia in sede di iter legislativo, ha impedito di raggiungere una completa armonizzazione delle varie legislazioni nazionali. Proprio per questo, l’Unione Europea è impegnata da più di tre anni in un processo normativo mirato a costruire una complessiva riforma del settore della proprietà industriale, con specifica attenzione al funzionamento della normativa in materia di disegni e modelli.

Importanti novità, però, sembrano prospettarsi sia in Francia che in Germania, paesi dove da sempre le case auto godono di una protezione ipertrofica (sempre in riferimento ai ricambi di carrozzeria). Recentemente, il Primo Ministro Edouard Philippe ha confermato l’impegno da parte del governo francese ad adottare ogni misura volta alla liberalizzazione del mercato delle parti di ricambio visibili, settore da sempre contrassegnato dal monopolio dei costruttori di veicoli, permesso proprio dalla legislazione nazionale. La portata di questa affermazione è stata sottolineata anche da FEDA (Federation de la Distribution Automobile), la quale ha evidenziato come questa sia la prima volta che un governo si assuma una simile responsabilità, pur nella consapevolezza che un simile processo di liberalizzazione non sarà né facile né breve.

In Germania, è finalmente pendente in Parlamento (in attesa di discussione) un progetto di legge volto alla liberalizzazione del mercato dei ricambi di carrozzeria, mediante l’introduzione in territorio tedesco della clausola di riparazione. Infine, non si può non citare l’iniziativa assunta dal Commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager, la quale ha aperto un’indagine sui prezzi dei ricambi di parti visibili praticati dalle case auto, ipotizzando possibili cartelli tra imprese e abusi di posizioni dominanti.

Alberto Olati, presidente di CICRA (Associazione dei Costruttori Italiani della Componentistica di Ricambio per Autoveicoli) ha affermato che “questi fatti sembrano andare nella giusta direzione, ossia la piena e completa liberalizzazione del mercato di ricambi di parti visibili, anche se, al momento, occorre continuare ad essere cauti e lottare fino a quando il risultato non sarà effettivamente raggiunto”.

ADIRA non può che condividere un simile pensiero, dal momento che una concorrenza certa e libera e un quadro normativo armonizzato all’interno dell’Unione Europea non può che portare beneficio agli attori della distribuzione indipendente, chiamati a muoversi anche fuori dai confini nazionali.

2019-04-30T12:41:18+00:00 30/04/2019|